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Maxi-operazione antidroga nel Sud Barese: 53 condanne, tra cui due esponenti del clan Capriati

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Il GIP del Tribunale di Bari ha emesso 53 condanne nei confronti di altrettanti imputati ritenuti membri di un’associazione a delinquere dedita al traffico di stupefacenti, con ramificazioni in diversi comuni del Sud Barese. Tra i reati contestati figurano anche estorsione, sequestro di persona, riciclaggio e detenzione illegale di armi.

L’inchiesta, denominata “Partenone”, era stata avviata nel 2019 e aveva portato, nel settembre 2023, all’esecuzione di 67 misure cautelari. Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, sono state condotte principalmente dai carabinieri della Compagnia di Monopoli e della Stazione di Putignano, che per tre anni hanno raccolto prove decisive per smantellare l’organizzazione.

Le condanne più pesanti

  • Filippo Capriati, nipote del noto boss Antonio Capriati, è stato condannato a 20 anni di reclusione, sebbene il giudice abbia escluso il suo ruolo di vertice nell’organizzazione.
  • Sabino Capriati, figlio di Antonio, ha ricevuto una condanna a 16 anni.

L’indagine “Partenone” ha evidenziato la capillare presenza del gruppo criminale nel territorio, con attività illecite che spaziavano dallo spaccio di droga al controllo coercitivo di attività economiche. I militari della Compagnia di Monopoli e della Stazione di Putignano hanno svolto un lavoro meticoloso, basato su pedinamenti, intercettazioni e attività sotto copertura, che ha permesso di ricostruire l’intera struttura dell’organizzazione.