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E’ emergenza influenza, l’esperto: vaccinatevi

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Aveva spazzato via tutti il Sars-Cov-2, virus del Covid. E adesso che sta battendo la ritirata gli altri microbi responsabili di infezioni respiratorie ne approfittano per rioccupare lo spazio lasciato libero. L’influenza è schizzata in alto prima del tempo, mentre di solito raggiunge il picco sotto Natale. I virus simil-influenzali danno luogo a forme caratterizzate da sintomi pressoché identici. E poi c’è la novità della bronchiolite, la malattia causata dal virus sinciziale, nemica dei bimbi sotto i 5 anni, in particolare sotto i 6 mesi. Un miscuglio di agenti patogeni tale da attirare l’attenzione di Ecdc (centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) e Oms (organizzazione mondiale della sanità).

Un nuovo allarme, la rivincita delle altre malattie respiratorie?

«C’è un alto rischio che la co-circolazione di sinciziale, Sars-Cov-2 e influenza metta sotto pressione i sistemi sanitari europei», preallerta Marco Cavaleri, responsabile strategia per le minacce sanitarie e i vaccini dell’agenzia europea del farmaco, Ema. In alcuni Paesi Ue la situazione è già «rossa». Nell’infografica di ECDC sulla diffusione dell’influenza, Germania, Olanda, Francia e Portogallo sono fra le più colpite. L’80% dei casi sono provocati dall’Australiana, data dal virus H3N2. In Italia siamo a 15,5 casi ogni 1000 assistiti nella settimana dal 5 all’11 dicembre. Più colpiti i bambini

L’influenza come minaccia per la salute è sottovalutata?

«Sì. Viene considerata una malattia banale, invece non lo è. In Europa ogni anno ne muoiono 20-70mila persone e bisogna fare qualcosa per difendere gli anziani dall’influenza e i bambini dal virus respiratorio sinciziale. Se il 75% degli over 65 fossero protetti si abbatterebbe il numero delle vittime. Purtroppo solo Olanda, Regno Unito e Irlanda hanno superato questa soglia, l’Italia era al 50% prima della pandemia e ha raggiunto un picco del 65% solo nel 2020 quando i vaccini anti Covid non c’erano e tutti avevano paura. L’adesione tra gli operatori sanitari è addirittura più bassa».

I sistemi sanitari rischiano il collasso?

«I prossimi giorni saranno cruciali e chi parte per le vacanze all’estero deve sapere che il rischio di contagio esiste in tutti i Paesi (leggi qui sintomi e rimedi)»

I vaccini antinfluenzali sono sicuri?

«Molto sicuri anche se non di altissima efficacia che oscilla tra il 50-60%. Il fatto che ci si possa ammalare ugualmente nonostante l’inoculazione, aumenta lo scetticismo della gente. Però ricordiamo che è comunque una protezione significativa per i vulnerabili contro i sintomi gravi e l’ospedalizzazione (leggi qui cosa succede in Lombardia)».

Come mai?

«Gli antinfluenzali vengono preparati a partire da marzo sulla base dei ceppi che hanno circolato sia nell’emisfero australe sia nel corso del nostro inverno. Nel frattempo i virus quando ritornano nel nostro emisfero posso essersi modificati e la corrispondenza con quelli contenuti nel vaccino essere venuta meno. Quest’anno però sembra che il vaccino corrisponda bene al ceppo H3N2 in circolazione in queste settimane. Un motivo in più per non esitare».

Perché, in generale, l’esitazione prevale?

«Anche la quarta dose degli anti Covid non sta avendo successo. Probabilmente la gente è stanca. Però è importante che anziani e fragili accettino il secondo richiamo».

E’ d’accordo col professor Giorgio Palù per il quale non si può più parlare di pandemia?

«La situazione è nettamente migliorata. Nell’accezione nel termine, è vero, in Europa siamo fuori dalla fase acuta della pandemia (leggi qui intervista a Palù). Siamo oltre. Questo non significa che non serva prudenza. Il virus rimane con noi. L’arrivo di una nuova variante che scombina i piani, come la Omicron, non si può escludere. E il Sars-CoV-2 continua a cambiare».