Le ultimissime
ItaliaFreePress

“Non conta solo vincere, ma crescere”: la filosofia del settore giovanile dell’A.P. Monopoli

Estimated reading time:3 minutes, 57 seconds

Luglio: tempo di sole, mare, vacanze, pensieri allegri; ma, per le società sportive, inevitabile periodo di consuntivi, programmazione e buoni auspici. Tutto questo riguarda anche il settore giovanile dell’A.P. Monopoli, le cui cure sono affidate ormai da quattro anni al tecnico monopolitano Angelo Veneziani, tornato ad allenare nella sua città dopo un infinito periodo trascorso ad ogni latitudine della provincia di Bari.

E’ con lui, dunque, che scambiamo quattro chiacchiere, per farci raccontare quanto successo e quanto ancora potrebbe accadere all’interno del settore giovanile della società del presidente Lamanna, la cui Prima Squadra trascorre giorni di attesa per la notizia dell’eventuale ripescaggio in serie C.

Coach, vacanze meritate, oppure resta qualche cruccio per la stagione giovanile appena conclusa?

Innanzitutto, vorrei specificare che tutto il nostro settore giovanile non è ancora in vacanza. Continuiamo ad allenarci per tre volte alla settimana con ognuno dei gruppi agonistici. Abbiamo solo spostato la nostra sede di “lavoro”: ora siamo all’aperto, presso la ristrutturata palestra della “Galilei”, e lo saremo sino a fine mese. Poi ci fermeremo per qualche settimana ad agosto, ma prima di settembre saremo nuovamente in campo con tutti i nostri ragazzi ed un ampliato staff tecnico. Per quanto riguarda eventuali rammarichi, direi proprio di no. Tutto è andato secondo quanto immaginato: un meraviglioso Giovanni Romano ha gestito egregiamente il neonato gruppo Under14 e nessuna difficoltà di percorso (tante e corpose) lo hanno fatto deviare dalla sua idea di insegnamento sportivo, che ben si sposa con quello da noi proposto da anni. Dal canto mio, mi sono occupato del gruppo Under 17 maschile e femminile, e non potrei essere più contento. E la mia felicità deriva da quella che ho quotidianamente letto negli occhi e nel modo di partecipare da parte di ognuna delle ragazze e ognuno dei ragazzi facenti parte dei due gruppi. Non mi interessa molto altro. Questo è l’obiettivo primario del nostro settore giovanile.

A proposito di quanto hai detto, ovvero “idea di insegnamento sportivo”, cosa intendi?

E’ presto detto, ma, per rispondere, vorrei prendere in prestito da Andrés Iniesta (uno dei centrocampisti più forti della storia del calcio moderno) un concetto che gli ho sentito esprimere qualche tempo fa. In una intervista ha dichiarato: “quando io ero nel settore giovanile del Barcellona, a fine partita, nel nostro ambiente, se qualcuno non ci aveva visti in campo, ci chiedeva non ‘cosa avete fatto?’, bensì ‘come avete giocato?’”. Non credo di dover spiegare la “filosofia” che sottintende tale impostazione. Posso soltanto dire che la condivido completamente. E, nei confini della mia limitatezza, cerco di permeare chiunque graviti intorno al nostro settore giovanile con tale idea: conta la crescita del ragazzo/a, il suo sviluppo umano, tecnico, fisico, all’interno di un gruppo. Niente altro. Provo a guardare oltre quanto dice un tabellone segnapunti, perché alcuni aspetti non compariranno mai su nessun referto di gara.

Presumo che la società sia sulla stessa lunghezza d’onda…

Guarda, non credo di avere allenato mai in una società in cui ci sia un concentrato così consistente di addetti ai lavori. Se scandagli attentamente, ci troverai ex giocatori, ex allenatori, ex arbitri, tutti di assoluto livello. Addirittura, finanche tra i genitori dei nostri ragazzi e ragazze vi sono giocatori ampiamente apprezzati per anni sui parquet pugliesi. E chi, tra i dirigenti, non ha un passato rilevante in campo ha dimostrato quotidianamente una competenza, presenza, passione e capacità organizzativa e gestionale fuori dal comune. Mi riferisco ai tre dirigenti che si sono occupati del settore giovanile maschile, ovvero Tiziano Lazzari, Felice Solpasso e Aldo Saponara, e dei due responsabili del settore giovanile femminile, Gianpiero Lavarra (che ho allenato a livello Under 14 ormai un bel po’ di anni fa) e Gianpiero Spinelli. In questo contesto, così pregno di competenza e partecipazione, è difficile non trovare consenso se la proposta non è “vincere a tutti i costi”, ma “migliorare giorno dopo giorno”.

E l’anno prossimo, cosa succede?

Succede che diventa tutto ancora più entusiasmante. Tutto si amplia: i campionati che vedranno il nome “A.P. Monopoli” sui referti passeranno da tre a cinque, con l’inserimento dell’Under 15 femminile e delle due Under 19, più la conferma dell’Under 14 e 17 maschile. Ma, per fare tutto ciò, la società ha pensato innanzitutto a confermare il prezioso Giovanni Romano, ma soprattutto ad ampliare lo staff tecnico, con l’arrivo di Davide Gonnella dalla Prima Squadra (ponte doveroso tra settore giovanile e formazione di vertice) e di altri collaboratori per i quali in questi giorni stiamo definendo gli ultimi dettagli.

Non vedo l’ora di convocare un primo incontro collettivo con tutti loro e sentire nelle loro parole idee, proposte e conferme del modo di intendere il basket giovanile targato A.P. Monopoli, alla vigilia del mio primo lustro insieme!