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“Non ci rivolgiamo a Decaro, che sa bene chi è Stefano Lacatena. Ci rivolgiamo direttamente a lui, da concittadini che conoscono bene il suo percorso e le sue contraddizioni.”
È quanto afferma Maria Angela Mastronardi, consigliera comunale a Monopoli per Manisporche – Sinistra Italiana, in un intervento pubblico in cui analizza il profilo politico del consigliere regionale uscente Stefano Lacatena, recentemente ricollocatosi nel campo del centrosinistra al fianco di Antonio Decaro.
“Lacatena non è nuovo a cambi di casacca: da Alleanza Nazionale all’UDC, da Forza Italia alla lista civica CON. Sempre pronto a spostarsi, non per convinzione politica ma per mantenere un posto nella cabina di regia”, dichiara Mastronardi.
Nel mirino dell’esponente della sinistra monopolitana anche l’operato di Lacatena in materia di urbanistica e pianificazione costiera:
“Parla di rigenerazione urbana, ma ha favorito una deregulation che continua a consumare suolo e a cancellare il verde urbano. Sul piano della costa, ha proposto una riduzione della fruizione pubblica inaccettabile, tanto che è stato bloccato da Emiliano e dallo stesso Decaro.”
Critiche anche sul fronte della partecipazione civica e della gestione amministrativa locale:
“Lacatena ha sostenuto incondizionatamente la giunta Annese, contribuendo a escludere i cittadini dalle decisioni più importanti. E sull’oleodotto, come su molte altre vicende, ha preferito il silenzio.”
Sul piano sociale e sanitario, Mastronardi denuncia una presenza solo “di facciata”:
“Sulla neuropsichiatria infantile, sul nuovo ospedale e sul centro riabilitativo, la sua attività politica si è limitata ai post sui social.”
Infine, un’accusa sul mancato impegno in materia di diritti e grandi temi internazionali:
“Ha fatto astenere il consiglio comunale sulla mozione contro il riarmo in Europa, ignorando gli effetti devastanti che avrà sui fondi destinati alla sanità e al welfare nel Sud.”
Pur prevedendo un buon risultato elettorale per Lacatena, Mastronardi chiude con un appello alla coerenza:
“Il consenso non basta. Serve onestà intellettuale. Chi cambia bandiera per restare sempre al comando non può rappresentare davvero l’interesse pubblico.”
Direttore di italiafreepress.it, giornalista professionista
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