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di Angelo Papio*
Ancora altri 9 pini marittimi, con 50 anni di vita ciascuno, sono stati tagliati senza alcuna pietas solo per evitare l’impegno di una costante manutenzione. Quella manutenzione che i nostri nonni, con casse comunali più povere delle nostre e molte meno soluzioni tecniche alternative a disposizione, attuavano giorno per giorno, con senso di responsabilità e rispetto per la vita, il tempo e la storia.
La visione miope, gretta, squallida e inumana di un’Amministrazione comunale che, facendo leva sulla profonda disaffezione dei cittadini alla politica replica se stessa come un mutante da oltre 16 anni, ha inferto l’ennesima piccola/grande ferita a un territorio meritevole di ben altra cura e attenzione.
C’era tutto lo spazio necessario, nell’adiacente area a parcheggio, per aumentare il terreno intorno agli alberi e non costringere le loro radici a sollevare il manto stradale. Inoltre, oggi esistono sistemi per ottenere lo stesso risultato anche ove quella disponibilità di spazio non vi fosse. In realtà, non si tratta solo di bieca convenienza economica ma di vera e propria crudeltà, condita da un’enorme dose di ignoranza delle cose e della vita, che sta contagiando anche l’animo e le competenze di alcuni funzionari tecnici degli uffici comunali preposti.
Non vi sono più scuse per nessuno. Gli alberi ultratrentennali abbattuti a Monopoli, solo per non volerli e doverli curare, hanno superato il migliaio. E questo è oggettivamente inaccettabile.
Purtroppo, la cultura dello scarto ha trovato terreno fertile in città, grazie all’insensibilità di chi l’amministra e alla resistenza di taluni, sull’altro fronte polirtico, a costruire un fronte comune per contrastare tale declino umano e sociale.
* consigliere comunale di Manisporche
Direttore di italiafreepress.it, giornalista professionista
Direttore di italiafreepress.it, giornalista professionista