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Il consigliere regionale Antonio Paolo Scalera (LPD) ha presentato una nota per accendere i riflettori su una tematica spesso sottovalutata ma di grande rilevanza sociale: i disturbi del linguaggio e la discriminazione che spesso colpisce chi ne soffre.
“La voce è un mezzo di comunicazione unico, potente e strettamente personale” – afferma Scalera – “Serve a raccontare, ma anche a trasformare in parole le emozioni che si provano, proprio come fa la musica con le note.” Tuttavia, molte persone incontrano difficoltà nel parlare fluentemente, e questo può condizionare profondamente la loro vita sociale e lavorativa.
La balbuzie e i disturbi del linguaggio: un problema diffuso
Chi ha difficoltà a parlare rappresenta un gruppo eterogeneo, che va dai disturbi della voce e della pronuncia fino alla balbuzie e ai disturbi del linguaggio più complessi. Tra questi, la balbuzie è il fenomeno più diffuso e si manifesta con difficoltà nel controllo motorio della parola, rendendo la comunicazione faticosa.
Scalera ricorda che anche personaggi storici illustri hanno affrontato questa difficoltà: il filosofo greco Demostene, per esempio, riuscì a superarla con determinazione fino a diventare uno dei più grandi oratori della storia ellenica. Anche Alessandro Manzoni soffriva dello stesso problema, a dimostrazione di come la balbuzie non precluda il talento o la capacità intellettuale.
La lotta contro il voice shaming
Dal 1998, il 22 ottobre è stato istituito come la Giornata Internazionale della Consapevolezza sulla Balbuzie, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e abbattere i pregiudizi. Tuttavia, ancora oggi, molte persone con disturbi del linguaggio subiscono discriminazioni, sia in ambito sociale che lavorativo.
“I bambini sono le prime vittime di questi pregiudizi” – sottolinea Scalera – “7 su 10 soffrono di balbuzie o di un disturbo del linguaggio e spesso vengono derisi e bullizzati, con gravi conseguenze psicologiche.” Per questo motivo, il consigliere ha depositato una proposta di legge che mira a contrastare il voice shaming, ovvero la discriminazione verso chi ha difficoltà nel parlare.
La proposta di legge: ricerca, sensibilizzazione e sostegno
Il testo della proposta prevede:
- Il riconoscimento dei disturbi del linguaggio come problema sociale
- L’istituzione di un Comitato Scientifico Regionale per studiare e proporre soluzioni
- Campagne informative e iniziative di sensibilizzazione per abbattere i pregiudizi
- Il sostegno alle associazioni di volontariato impegnate nella lotta alla discriminazione e al bullismo
Scalera si impegna affinché la proposta venga discussa e approvata in tempi brevi: “Mi adopererò affinché venga calendarizzata il prima possibile, così che il Consiglio Regionale possa approvarla prima della fine della legislatura”.
L’iniziativa rappresenta un passo importante verso una società più inclusiva, in cui chiunque possa esprimersi senza paura di essere giudicato o discriminato per il proprio modo di parlare.
Direttore di italiafreepress.it, giornalista professionista
Direttore di italiafreepress.it, giornalista professionista