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Slitta di un anno l’obbligo per i vaccini a scuola

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Via libera del Senato all’emendamento M5s- Lega che sposta di un anno – al 2019/2020- l’obbligo vaccinale per l’iscrizione dei bimbi alla scuola d’infanzia. I piccoli non verranno quindi esclusi da nidi e materne durante l’anno scolastico alle porte. Sono stati 149 i voti favorevoli, 110 i contrari e un astenuto. Il Pd aveva chiesto di procedere con votazione segreta, ma la richiesta non è stata ritenuta ammissibile dalla presidenza.
obbligo vaccinale
Contro l’emendamento hanno votato Forza Italia, Pd, Fratelli d’Italia e Autonomie. In dissenso dalla maggioranza che lo ha sostenuto ha votato la senatrice M5s Elena Fattori. “Non si tratta di una proroga ma di una artificio legislativo. È come introdurre l’obbligo delle cinture di sicurezza e dire che i vigili non possono fare la multa per un anno”. La posticipazione della consegna del certificato significa che “i presidi non conosceranno lo stato vaccinale” dei bambini e mette a “rischio vero di esclusione i bimbi immunodepressi”, ha osservato annunciando il suo “indignato voto contrario”.
Per la Lega è intervenuto il senatore Paolo Arrigoni, sottolineando che l’emendamento “è di buon senso” in assenza dell’anagrafe nazionale. “Non vogliamo dare alibi a chi ha voluto strumentalizzare una forma d  prevenzione che il M5s ha sempre difeso”, ha detto in Aula la vicepresidente del Senato M5s Paola Taverna. “Nessun attentato” alla salute, ha detto, ma “profondo rispetto per i cittadini che vanno informati”.
Le accuse del Pd: “Vogliono demolire la Lorenzin”
“Nelle settimane scorse la ministra della Salute, Giulia Grillo, aveva emanato una circolare: questa prevede che per i minori da 6 a 16 anni, quando non si tratta di prima iscrizione, resta valida la documentazione già presentata per l’anno scolastico 2017-2018, se il minore non deve effettuare nuove vaccinazioni o richiami. Per i bambini da 0 a 6 anni e per la prima iscrizione alle scuole (6-16 anni), invece, basterà una “dichiarazione sostitutiva di avvenuta vaccinazione” – leggiamo su Repubblica – E anche sulla circolare, seguita dall’approvazione dell’emendamento al dl proroghe, arrivano le accuse del Pd. “In questo modo- spiegano i deputati Elena Carnevali e Paolo Siano – la maggioranza non solo ammette che l’improbabile circolare della ministra Grillo sulle autocertificazioni era illegittima, in quanto norma secondaria che non può modificare una norma legislativa. Soprattutto, Lega e M5s rivelano il vero obiettivo, e cioè demolire l’impianto della legge Lorenzin”.