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Più acuto è l’olfatto, più intenso è il piacere sessuale. Lo rivela uno studio dell’Università di Dresda, in Germania, pubblicato su Archives of sexual behavior.
Per lo studio sono stati sottoposti a 70 adulti (28 uomini e 42 donne, di un’età media di 25 anni) una batteria di test, comprese delle misurazioni molto accurate della loro sensibilità olfattiva. L’idea di analizzare il legame tra odore e attività sessuale si basava sull’osservazione del calo della libido in coloro che soffrono di anosmia (perdita dell’olfatto) e l’obiettivo della ricerca era vedere cosa succedeva in giovani adulti sani, a seconda della fluidità del loro senso dell’olfatto. I partecipanti hanno dovuto annusare un trio di flaconi, di cui solo uno conteneva una sostanza odorosa. È stato richiesto loro di identificare la bottiglia giusta. Per rendere più difficili le cose, la sostanza odorosa è stata presentata inizialmente molto diluita, poi sempre più concentrata man mano che l’esperimento andava avanti. Ai volontari è stato anche chiesto di completare dei questionari che includevano domande sul desiderio sessuale, la frequenza dei rapporti e la piacevolezza del sesso. Dall’analisi dei risultati è emerso che l’olfatto non influenzava né il desiderio sessuale, né la frequenza dei rapporti, ma coloro che erano dotati del miglior senso dell’odorato, in particolare gli uomini, provavano il maggior piacere durante il sesso. D’altra parte che in un legame a due l’olfatto sia una delle componenti principali della ‘chimica’ che si stabilisce tra i partner è una cosa nota. L’ ‘odore di donna’ (in epoche e con abitudini diverse dalle nostre) ad esempio sembrava attirare Napoleone, che in una frase che gli viene attribuita scrive alla sua Giuseppina: “non ti lavare, accorro e in otto giorni sono lì”.
Direttore di italiafreepress.it, giornalista professionista
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