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Grassi e sale, appello dell’Onu

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Nessun bollino, nessun semaforo ma un appello politico non prescrittivo senza fissare target.
Questo l’obiettivo che si propone l’Italia nel negoziato all’Onu sulle malattie non trasmissibili. L’auspicio e’ che il documento, al quale si lavora in vista dell’Assemblea generale, contenga solo raccomandazioni di carattere generale e non sui prodotti. Un risultato questo con cui si eviterebbero impatti potenzialmente negativi per l’agroalimentare italiano e il rischio di una stretta sugli alimenti ricchi di grassi saturi, sale e zuccheri. Un testo, quello in discussione, profondamente rivisto da quello originale, il ‘pre-zero draft’ dell’Organizzazione Mondiale della Sanita’. Una revisione condotta con l’Italia in prima linea al palazzo di Vetro: l’ambasciatore italiano all’Onu, Sebastiano Cardi, e’ infatti co-facilitatore del documento insieme al suo collega uruguaiano.

Un ruolo che ha consentito di eliminare dalla bozza giunta al Palazzo di Vetro l’ipotesi di una classificazione dei prodotti.
”C’era il tentativo di classificare i prodotti in sani, non sani e dannosi per la salute” spiega Giovanni Umberto De Vito, inviato italiano per la nutrizione del ministero degli Affari Esteri. Il documento al quale l’ambasciatore Cardi sta lavorando e’ di nove pagine rispetto a quello di 27-28 pagine dell’Organizzazione Mondiale della Sanita’. ”Stiamo cercando di evitare una penalizzazione del Made in Italy” dice l’ambasciatore Cardi, spiegando come la posizione italiana sia difesa anche in seno all’Unione Europea. L’Italia pero’ ha il ‘vantaggio’ di essere co-facilitatore, e quindi avere un ruolo in prima fila.

”Questo ci ha consentito di evitare un documento prescrittivo. La nostra richiesta e’ per un appello politico” spiega Cardi mantenendosi comunque cauto perche’ non si e’ arrivati ancora al testo definitivo. Uno dei nodi da sciogliere e’ quello dei ‘Trips’, ovvero la tutela dei diritti di proprieta’ intellettuale sui farmaci.