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Così è il cervello degli egoisti

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Il cervello degli egoisti? È più pigro e meno proiettato verso un futuro che non sia quello prossimo. In sostanza, le persone ritenute egoiste praticamente non usano un’area cerebrale che consente di immaginare un futuro lontano. Negli altruisti, invece, questa stessa area è mantenuta viva con l’attività. A rilevarlo è uno studio dell’Università di Ginevra, in Svizzera, pubblicato su Cognitive, Affective & Behavioural Neuroscience. Gli studiosi, utilizzando un rapporto sul tema, hanno focalizzato in particolare l’attenzione sui cambiamenti climatici e il loro impatto. Hanno quindi assegnato un anno nel futuro a ciascun effetto riscontrato. Poi, 36 partecipanti sono stati invitati a compilare un questionario per misurare le gerarchie di valori, che segnalava le tendenze egoistiche o altruistiche, e sono sottoposti anche a risonanza magnetica prima che fossero mostrate loro le possibili conseguenze dei cambiamenti climatici. “Il primo risultato che abbiamo osservato – evidenzia il professor Tobias Brosch – è che per le persone con tendenze egoistiche, il futuro prossimo è molto più preoccupante di quello lontano, perché le cose si verificheranno solo dopo che sono morti. Nelle persone altruiste, questa differenza scompare, poiché vedono la gravità come la stessa”. Il team si è poi concentrato sull’attività nella corteccia pre-frontale ventromediale, un’area del cervello sopra gli occhi che viene utilizzata quando pensiamo al futuro e cerchiamo di visualizzarlo. “Abbiamo scoperto – sottolinea Brosch – che nelle persone altruiste quest’area cerebrale si attiva con più forza quando il soggetto si confronta con le conseguenze di un futuro lontano rispetto a quello prossimo, mentre in quelle egoiste non c’è un aumento di attività”. Secondo i ricercatori i risultati possono aiutare a escogitare esercizi da usare per migliorare la capacità delle persone di proiettarsi nel futuro.